Google ha annunciato il lancio di Willow, un chip quantistico di ultima generazione che rappresenta un significativo progresso nel campo della computazione quantistica. Con 105 qubit, Willow è stato progettato per affrontare una delle principali sfide della tecnologia quantistica: la correzione degli errori. Tradizionalmente, l’aumento del numero di qubit in un sistema comporta un incremento proporzionale degli errori, ostacolando la scalabilità dei computer quantistici. Tuttavia, Google afferma che Willow è in grado di ridurre esponenzialmente gli errori man mano che il numero di qubit aumenta, grazie a un avanzato sistema di correzione degli errori in tempo reale.
In un test di benchmark, Willow ha eseguito un calcolo in meno di cinque minuti che avrebbe richiesto a un supercomputer tradizionale oltre 10 settilioni di anni, un lasso di tempo che supera di gran lunga l’età dell’universo. Questo risultato straordinario suggerisce che la computazione quantistica potrebbe avvenire in molti universi paralleli, in linea con l’idea del multiverso proposta dal fisico David Deutsch.
Nonostante questi impressionanti risultati, gli esperti sottolineano che Willow è ancora lontano dal rappresentare una minaccia per gli attuali standard crittografici. Si stima che sarebbero necessari milioni di qubit per compromettere sistemi di crittografia come RSA, e tale scenario è considerato improbabile almeno per il prossimo decennio.
La presentazione di Willow ha avuto un impatto positivo sul mercato azionario, con le azioni della società madre di Google, Alphabet, in aumento di circa il 5%. Questo sviluppo è visto come un passo significativo verso la realizzazione di computer quantistici affidabili e commercialmente viabili, con potenziali applicazioni in settori come la scienza, la medicina e la finanza.
Nonostante le promesse, la comunità scientifica invita alla cautela, sottolineando che la tecnologia è ancora in una fase iniziale e che sono necessari ulteriori progressi per affrontare le sfide rimanenti. Google stessa riconosce che Willow è un prototipo e che ci vorrà del tempo prima che i computer quantistici possano essere utilizzati per applicazioni pratiche e commerciali.
In sintesi, il chip quantistico Willow di Google rappresenta un notevole avanzamento nel campo della computazione quantistica, offrendo nuove prospettive per il futuro della tecnologia e delle sue applicazioni.