Nel maggio 2024, Google ha introdotto una significativa modifica al suo motore di ricerca, implementando le cosiddette “panoramiche AI” che forniscono risposte generate dall’intelligenza artificiale direttamente nei risultati di ricerca. Questa novità, sebbene mirata a migliorare l’esperienza utente, ha suscitato critiche da parte di coloro che preferiscono accedere direttamente ai siti web originali piuttosto che a sintesi preconfezionate.
In risposta a queste preoccupazioni, Google ha discretamente introdotto un filtro denominato “Web”, progettato per mostrare esclusivamente link a pagine web, eliminando elementi aggiuntivi come pannelli informativi, metadati e annunci pubblicitari. Questo filtro ricrea un’esperienza di ricerca più essenziale, simile a quella offerta da Google nei primi anni 2000. Tuttavia, l’accesso a questa funzione non è immediato; per attivarla, gli utenti devono aggiungere il parametro “udm=14” all’URL della loro ricerca. Ad esempio, una ricerca per “notizie tecnologiche” diventerebbe “https://www.google.com/search?q=notizie+tecnologiche&udm=14“.
Per facilitare l’uso di questo filtro, sono state sviluppate estensioni per browser come “Google UDM=14” per Chrome, che aggiunge automaticamente il parametro necessario a ogni ricerca. Inoltre, esistono siti proxy come udm14.com che applicano automaticamente il filtro “Web” alle ricerche degli utenti. Queste soluzioni sono particolarmente apprezzate da giornalisti, analisti finanziari e ricercatori che necessitano di accedere rapidamente a fonti dirette senza interferenze.
Nonostante queste opzioni, Google non ha ancora reso il filtro “Web” una impostazione predefinita o facilmente accessibile tramite le sue opzioni standard. Pertanto, gli utenti interessati a una visualizzazione più pulita dei risultati di ricerca devono adottare manualmente queste soluzioni alternative per ottenere l’esperienza desiderata.