Un gruppo anonimo ha reso pubblicamente accessibile Sora, il generatore video di OpenAI, per esprimere la propria opposizione a quella che ha definito una politica aziendale “doppia e ipocrita”. La protesta si è concretizzata martedì, quando il gruppo ha pubblicato un progetto sulla piattaforma AI Hugging Face, collegandolo apparentemente all’API di Sora, un servizio non ancora rilasciato ufficialmente da OpenAI.
Il progetto sfrutta i token di autenticazione del programma di accesso anticipato di OpenAI, permettendo agli utenti di generare video di 10 secondi in alta risoluzione (fino a 1080p) attraverso un frontend sviluppato dal gruppo. Nonostante i tempi di attesa nella coda siano stati significativi, diversi utenti hanno condiviso i video generati sui social media, mostrando il potenziale della tecnologia.
La mossa del gruppo ha riacceso il dibattito sull’uso e la distribuzione delle tecnologie avanzate di intelligenza artificiale. Secondo quanto riportato, il gesto rappresenta una critica a quella che i membri del gruppo definiscono “art washing” di OpenAI, ovvero una presunta strategia per migliorare la propria immagine pubblica a scapito della trasparenza.
OpenAI non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla fuga di informazioni. Tuttavia, episodi simili sollevano interrogativi sulla sicurezza dei programmi di accesso anticipato e sulle potenziali implicazioni etiche e legali delle tecnologie di intelligenza artificiale non completamente controllate.