La Casa Bianca sta considerando nuove misure per controllare l’export di software avanzato di intelligenza artificiale verso la Cina e la Russia, nel tentativo di proteggere i segreti industriali e militari degli Stati Uniti. Secondo fonti anonime, il Dipartimento del Commercio statunitense sta valutando la possibilità di introdurre nuove regolamentazioni che restringerebbero l’esportazione di modelli AI proprietari o closed source, simili a quelli utilizzati da applicazioni come ChatGPT.
Questi modelli, sviluppati da giganti tecnologici come OpenAI, Google DeepMind e Anthropic, sono al centro dell’attenzione per la loro capacità di elaborare enormi quantità di dati, generare contenuti e svolgere complesse attività di apprendimento automatico. Tuttavia, il timore è che questi strumenti possano essere utilizzati da governi stranieri per scopi dannosi, tra cui attacchi cibernetici e sviluppo di armi biologiche.
Le misure previste rientrerebbero in un più ampio quadro di controlli sulle esportazioni, introdotto negli ultimi due anni, volto a limitare l’accesso della Cina alla tecnologia di punta. Il governo cinese ha reagito con durezza, definendo queste mosse come un atto di coercizione economica e bullismo unilaterale, promettendo di adottare le “misure necessarie” per proteggere i propri interessi.
Sebbene il Dipartimento del Commercio non abbia ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, è chiaro che il dibattito sull’IA e la sicurezza nazionale è destinato a intensificarsi. La rapida evoluzione della tecnologia rende difficile per i regolatori rimanere al passo, ma gli Stati Uniti sono decisi a non lasciare nulla al caso, specialmente di fronte a minacce provenienti da Russia, Cina, Corea del Nord e Iran.
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Exclusive: US eyes curbs on China’s access to AI software behind apps like ChatGPT