Sam Altman, CEO di OpenAI, è stato recentemente ospite del podcast “All-In” condotto da Chamath Palihapitiya, Jason Calacanis, David Sacks e David Friedberg. Durante l’intervista, Altman ha discusso diversi temi chiave riguardanti il futuro dell’intelligenza artificiale e le prospettive per OpenAI.
All’inizio dell’intervista, Altman ha accennato a cosa possiamo aspettarci da GPT-5 e ha esplorato le potenzialità dell’open-source e del ragionamento avanzato delle AI. Ha anche ipotizzato come potrebbe essere un concorrente dell’iPhone alimentato dall’intelligenza artificiale, aprendo la strada a innovazioni rivoluzionarie nel campo della tecnologia mobile.
Proseguendo, Altman ha spiegato come gli agenti avanzati cambieranno il modo in cui interagiamo con le applicazioni, rendendo l’interfaccia utente più intuitiva e naturale. Ha anche affrontato la questione dei diritti dei creatori e del fair use, spiegando perché OpenAI ha deciso di evitare il coinvolgimento nell’industria musicale.
La regolamentazione dell’AI e l’idea di un reddito di base universale (UBI) in un mondo post-AI sono stati altri argomenti trattati da Altman. Egli ha evidenziato l’importanza di creare un quadro regolamentare adeguato per garantire un uso etico e sicuro dell’intelligenza artificiale.
Un momento significativo dell’intervista è stato quando Altman ha raccontato la sua esperienza personale di essere stato licenziato e poi riassunto in OpenAI, spiegando le ragioni per cui non possiede equity nella compagnia e descrivendo il suo approccio nella gestione e nell’organizzazione dell’azienda.
L’intervista si è conclusa con un riepilogo post-intervista e con alcuni annunci riguardanti l’All-In Summit. Tra i temi trattati, anche i segnali di un possibile declino dell’innovazione in Apple, con riferimento a una recente pubblicità dell’iPad e alla vendita di oltre 100 milioni di azioni da parte di Warren Buffett. Infine, si è discusso delle ultime novità da Google, tra cui la presentazione di AlphaFold 3.0.
