Il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha recentemente sorpreso la comunità tecnologica con una previsione audace: l’Intelligenza Artificiale Generale (AGI) potrebbe essere raggiunta già entro il 2025. Questa dichiarazione arriva in un momento di grande fermento per l’industria dell’intelligenza artificiale, e ha sollevato un acceso dibattito tra esperti e appassionati di IA. Secondo Altman, OpenAI sarebbe sulla buona strada per raggiungere questo ambizioso traguardo, grazie ai continui progressi nella ricerca e a ingenti investimenti. Solo di recente, infatti, OpenAI ha raccolto 6,6 miliardi di dollari in finanziamenti e raggiunto una valutazione di mercato di 157 miliardi, un dato che testimonia la fiducia degli investitori nell’azienda e nei suoi progetti innovativi.
Nonostante l’entusiasmo di Altman, la sua previsione è stata accolta con scetticismo da molti esperti del settore. La comunità scientifica è in gran parte concorde nell’affermare che lo sviluppo di un’AGI richiederà ancora decenni e che, realisticamente, potrebbe non essere realizzata prima del 2050. Tuttavia, Altman ha spiegato che il suo ottimismo deriva dai progressi ottenuti finora, e ha suggerito che l’AGI potrebbe diventare realtà anche con l’hardware attuale.
L’aspetto più sorprendente della dichiarazione di Altman riguarda però il potenziale impatto limitato che, a suo dire, l’AGI avrebbe inizialmente sulla società. Un’affermazione che ha alimentato ulteriori dibattiti, dato che l’AGI è generalmente considerata una tecnologia con impatti rivoluzionari e potenzialmente dirompenti. Resta da vedere se Altman e OpenAI riusciranno davvero a mantenere questa ambiziosa promessa, ma una cosa è certa: l’interesse per il futuro dell’IA non è mai stato così alto.