Secondo un recente sondaggio online condotto in sei paesi (Argentina, Danimarca, Francia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti), il pubblico ha opinioni variegate sull’uso dell’intelligenza artificiale generativa nel giornalismo. ChatGPT emerge come il prodotto di AI generativa più riconosciuto e utilizzato, con circa il 50% della popolazione online che ne ha sentito parlare. Tuttavia, l’uso quotidiano di ChatGPT rimane raro, con solo il 7% degli utenti negli Stati Uniti che lo utilizza giornalmente.
Nonostante una diffusa consapevolezza dell’AI generativa, una significativa minoranza della popolazione online (tra il 20% e il 30%) non ha mai sentito parlare dei principali strumenti di AI. I giovani tra i 18 e i 24 anni sono più propensi a usare regolarmente questi strumenti rispetto agli over 55.
Le opinioni sull’uso dell’AI generativa nei vari settori sono contrastanti. La maggioranza prevede un impatto significativo nei prossimi cinque anni, in particolare nei media e nella scienza. Tuttavia, solo metà del pubblico si fida che scienziati e professionisti della salute utilizzeranno l’AI in modo responsabile, mentre meno di un terzo ripone fiducia nelle aziende di social media, nei politici e nei media.
Per quanto riguarda il giornalismo, il pubblico è generalmente scettico sulla qualità delle notizie prodotte dall’AI, ritenendole meno affidabili e trasparenti, ma più economiche da produrre. Solo l’8% pensa che le notizie generate dall’AI siano più meritevoli di essere pagate rispetto a quelle create dagli umani. Inoltre, il 43% ritiene che i giornalisti usino frequentemente l’AI per correggere testi, ma solo un terzo crede che gli editori umani verifichino sempre l’output dell’AI prima della pubblicazione.
In conclusione, sebbene l’AI generativa susciti interesse e aspettative, permangono molte incertezze e dubbi, specialmente riguardo alla sua applicazione nel giornalismo.
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What does the public in six countries think of generative AI in news?