Napoli ha fatto un grande passo verso il futuro della tecnologia con l’inaugurazione del primo computer quantistico a superconduttori made in Italy. La macchina, dotata di 24 qubit, è stata presentata all’Università Federico II di Napoli, frutto del lavoro del Centro nazionale di ricerca in high performance computing, big data e quantum computing (Icsc). Questo progetto non rappresenta solo una conquista tecnologica, ma anche un’opportunità per il paese di emergere nel panorama internazionale del quantum computing.
Il nuovo computer quantistico è stato realizzato grazie a un investimento di 4,5 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). L’obiettivo è raggiungere 40 qubit entro la fine dell’anno e rendere disponibili queste risorse su cloud entro il 2026. Francesco Tafuri, responsabile del centro di computazione quantistica superconduttiva dell’Università Federico II, sottolinea l’importanza di questo strumento pubblico che consente alle aziende italiane di sperimentare le potenzialità del quantum computing e ai giovani di formarsi in un settore promettente senza dover lasciare il paese.
Il progetto prevede anche la creazione di altri tre laboratori in Italia, ognuno dedicato a diverse tecnologie quantistiche: fotoni a Roma, atomi freddi a Firenze e ioni intrappolati a Padova. La superconduttività, esclusiva di Napoli, è studiata da oltre 50 anni e rappresenta una chiave per la scalabilità e ripetibilità delle ricerche.
Simone Montangero, co-leader dello Spoke 10 di Icsc, evidenzia come questo progetto metta l’Italia in una posizione competitiva a livello europeo e globale. Il laboratorio di Napoli, che ha realizzato il computer quantistico in casa, rappresenta un esempio di come investimenti mirati possano far crescere le competenze interne e trattenere i talenti nel paese, preparandoli per le sfide del futuro.
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A Napoli il primo computer quantistico a superconduttori made in Italy