Twitter, recentemente rinominato “X”, è nuovamente al centro di polemiche legali nell’Unione Europea per l’uso non autorizzato dei dati personali di oltre 60 milioni di utenti per l’addestramento delle sue tecnologie di intelligenza artificiale, come “Grok”. Secondo quanto riportato, la società non ha mai chiesto il consenso agli utenti, né li ha informati preventivamente, una pratica che ha suscitato l’indignazione delle autorità europee.
L’Irish Data Protection Commission (DPC), noto per un atteggiamento spesso favorevole alle grandi aziende, ha intrapreso un’azione legale contro Twitter per fermare questo trattamento illegale e riportare la società in conformità con il GDPR. Tuttavia, i critici sostengono che l’azione del DPC sia stata timida, focalizzandosi su misure di mitigazione piuttosto che affrontare il problema centrale della violazione.
Max Schrems, presidente dell’organizzazione noyb, ha espresso preoccupazione riguardo all’approccio del DPC, suggerendo che la commissione stia evitando di affrontare la questione fondamentale: l’uso dei dati personali senza consenso. Noyb ha quindi presentato nove reclami in altrettanti paesi europei, tra cui Italia, Francia e Spagna, per assicurare che la questione venga trattata a livello continentale.
La questione solleva ulteriori domande riguardo ai diritti degli utenti sotto il GDPR, in particolare in relazione al diritto all’oblio e alla trasparenza. Noyb ha chiesto l’attivazione di una procedura d’urgenza per garantire che la protezione dei dati personali sia rispettata in tutta Europa.