In un’intervista esclusiva a Rainews, Vincenzo Cosenza, esperto di innovazione marketing, discute dei pericoli legati all’intelligenza artificiale (IA). Joffrey Hinton, il celebre informatico che ha recentemente lasciato Google e ha deciso di lanciare un appello sulla vera natura dei rischi associati a questa tecnologia.
Hinton, considerato il padre dell’IA, ha preso questa decisione per poter sensibilizzare meglio l’opinione pubblica sui potenziali pericoli dell’IA, ora che non fa piĂą parte di Google.
Durante l’intervista, Cosenza mette in evidenza due tipi di rischi: quelli concreti e visibili oggi e quelli futuribili, spesso considerati apocalittici. I rischi concreti si manifestano attraverso la produzione automatica di testi e immagini sintetiche, che possono causare un’inondazione di disinformazione sul web. Ciò potrebbe portare a messaggi scorretti o sbagliati, compromettendo la qualitĂ dell’informazione disponibile.
Dall’altro lato dello spettro, ci sono i rischi paventati dagli “apocalittici” che vedono l’IA come una macchina fuori controllo, potenzialmente in grado di portare alla fine dell’umanitĂ . Queste visioni estreme evidenziano la preoccupazione riguardo alla possibilitĂ che le macchine apprendano comportamenti e decisioni che potrebbero avere conseguenze catastrofiche per l’umanitĂ .
Tuttavia, ci sono anche coloro che vedono l’IA come un’opportunitĂ per sviluppi positivi, come la possibilitĂ di sconfiggere malattie come il cancro. La visione del mondo sull’IA è quindi divisa in due blocchi: coloro che temono i rischi e coloro che intravedono il suo potenziale benefico.
Durante l’intervista, Cosenza richiama l’attenzione sulla decisione presa in Italia di bloccare l’utilizzo di Chat GPT per proteggere la privacy e la sicurezza dei dati personali.
Sorge quindi la domanda su come sia stato possibile lanciare prodotti di intelligenza artificiale senza adottare adeguate precauzioni, considerando che gli avvertimenti sui rischi sono stati emessi quasi immediatamente.
Cosenza concorda sul fatto che la chiave risieda nel mercato.
OpenAI, la società produttrice di Chat GPT, è stata la prima a lanciare un prodotto di intelligenza artificiale generativa accessibile al pubblico. Al contrario, altre aziende come Google hanno preferito mantenere queste tecnologie