Un video virale di OpenAI ispirato a Studio Ghibli riaccende il dibattito sul diritto d’autore e l’intelligenza artificiale.
Un recente video pubblicato da un ricercatore di OpenAI ha conquistato il web per il suo stile animato simile a quello dello Studio Ghibli. L’opera, realizzata con uno strumento interno non ancora rilasciato, ha immediatamente suscitato reazioni contrastanti: da una parte l’ammirazione per la qualità visiva, dall’altra preoccupazioni per l’impatto dell’IA sui diritti d’autore.
Un tool AI interno imita l’estetica Ghibli: qualità e controversie
La clip, generata da uno strumento sperimentale di OpenAI, mostra animazioni fluide e dettagliate, ispirate all’inconfondibile estetica giapponese. Secondo quanto riportato da The Verge e TechCrunch, il video è stato creato senza input diretti da parte dello Studio Ghibli, ma il risultato è talmente simile da sollevare questioni legali e etiche.
Diritti d’autore e IA: un vuoto normativo da colmare
L’episodio evidenzia la necessità urgente di regolamentare l’uso dell’IA generativa nel settore creativo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale, la normativa attuale non copre chiaramente i contenuti generati da AI, soprattutto quando imitano stili protetti. Intanto, artisti e studi temono un uso improprio delle loro opere come dati di addestramento.
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