OpenAI ha recentemente bloccato diversi account associati a entità cinesi coinvolte nello sviluppo di strumenti di sorveglianza. La decisione rientra in una strategia volta a impedire l’uso improprio della propria tecnologia di intelligenza artificiale in contesti di controllo e monitoraggio di massa.
Secondo quanto riportato da fonti interne, OpenAI avrebbe individuato l’uso non autorizzato delle sue API da parte di aziende legate a progetti di sorveglianza avanzata. Sebbene l’azienda non abbia rilasciato una lista dettagliata dei soggetti coinvolti, ha confermato che le misure adottate rientrano nella sua politica di utilizzo responsabile dell’AI.
La decisione arriva in un contesto geopolitico teso, in cui le tecnologie di intelligenza artificiale sono sempre più al centro del dibattito sulla sicurezza e sui diritti umani. Le aziende cinesi, spesso sostenute dal governo di Pechino, hanno sviluppato avanzati sistemi di riconoscimento facciale e analisi comportamentale, suscitando preoccupazioni a livello internazionale.
OpenAI ha sottolineato che il blocco degli account è parte di un impegno più ampio per garantire che le sue tecnologie non vengano utilizzate per scopi contrari ai principi etici della società. Tuttavia, la misura potrebbe acuire le tensioni tra Stati Uniti e Cina nel settore dell’intelligenza artificiale.
L’azione di OpenAI si inserisce in una più ampia tendenza delle aziende tecnologiche occidentali a limitare l’accesso alla propria tecnologia nei confronti di attori ritenuti controversi. Resta da vedere quali saranno le risposte della Cina e delle aziende coinvolte.