Il Financial Times e OpenAI hanno annunciato un accordo rivoluzionario che consentirà alla piattaforma di intelligenza artificiale di accedere al contenuto archiviato del gruppo editoriale britannico. Questo accordo permetterà a ChatGPT, uno dei prodotti di punta di OpenAI, di attingere a una vasta gamma di articoli e contenuti informativi, con l’obiettivo di migliorare la qualità delle risposte e l’affidabilità delle informazioni fornite agli utenti.
Il direttore generale del Financial Times, John Ridding, ha dichiarato che l’accordo non solo apporta benefici economici all’editore, ma ha anche implicazioni più ampie per l’industria mediatica. “È giusto, ovviamente, che le piattaforme di intelligenza artificiale paghino gli editori per l’uso del loro materiale”, ha detto Ridding. Ha anche sottolineato l’importanza della trasparenza e dell’attribuzione, fattori essenziali per costruire fiducia con i lettori.
Questo è il quinto accordo di questo tipo siglato da OpenAI nell’ultimo anno, in seguito a collaborazioni simili con l’Associated Press negli Stati Uniti, Axel Springer in Germania, Le Monde in Francia e Prisa Media in Spagna. Queste partnership dimostrano la crescente attenzione di OpenAI verso una collaborazione più etica e trasparente con il mondo dell’editoria.
Con l’accordo, ChatGPT potrà rispondere a domande fornendo brevi riassunti di articoli del Financial Times, con collegamenti diretti al sito del giornale per ulteriori approfondimenti. Questo tipo di collaborazione potrebbe essere un modello per altre piattaforme di intelligenza artificiale, garantendo che gli editori ricevano il giusto compenso e che gli utenti abbiano accesso a fonti affidabili e verificate.
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OpenAI: sigla accordo con Financial Times di licenza per il contenuto