La ricerca sull’intelligenza artificiale nel settore della salute mentale sta attualmente suscitando molto interesse. Un recente studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) “Artificial intelligence in mental health research: new WHO study on applications and challenges” ha esaminato le applicazioni e le sfide dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale in questo campo.
Secondo l’OMS, oltre 150 milioni di persone nella regione europea dell’OMS soffrono di disturbi mentali. La pandemia COVID-19 ha peggiorato la situazione, rendendo più difficile per le persone accedere ai servizi di salute mentale e mostrando la vulnerabilità della salute mentale di fronte a fattori come lo stress, le condizioni economiche avverse, i conflitti e la violenza.
L’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità per migliorare la pianificazione dei servizi di salute mentale e per identificare e monitorare i problemi di salute mentale negli individui e nella popolazione. Grazie all’uso di dati digitali, come i registri elettronici di salute, le immagini mediche e le note cliniche scritte a mano, gli strumenti basati sull’IA possono automatizzare i compiti e supportare i clinici nella comprensione delle cause dei disturbi complessi.
Tuttavia, lo studio dell’OMS ha anche evidenziato alcune sfide importanti nell’utilizzo dell’IA nel campo della salute mentale. La maggior parte della ricerca sull’IA si concentra solo su disturbi depressivi, schizofrenia e altri disturbi psicotici, lasciando un significativo divario nella comprensione di come possa essere utilizzata per studiare altre condizioni di salute mentale. Inoltre, l’IA può comportare un uso complesso di statistiche, approcci matematici e dati ad alta dimensionalità, che potrebbero portare a una interpretazione non esatta dei risultati e a un eccessivo ottimismo sulle prestazioni dell’IA se non viene adeguatamente gestita.
La mancanza di trasparenza e di metodologie affidabili nell’utilizzo dell’IA rappresenta una preoccupazione e potrebbe ritardare la sua attuazione sicura e pratica. Inoltre, la gestione dei dati per gli algoritmi di IA sembra essere trascurata o mal compresa e i dati rimangono spesso privati, impedendo la collaborazione tra ricercatori.
In sintesi, l’IA rappresenta un pilastro della futura rivoluzione digitale e può offrire opportunità importanti per migliorare la salute mentale.
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Foto di Mohamed Hassan da Pixabay