Meta, la società madre di Facebook, Instagram e WhatsApp, ha annunciato lo sviluppo di un sistema di intelligenza artificiale (IA) capace di decodificare l’attività cerebrale e tradurla in testo comprensibile. Questa innovazione mira a fornire un mezzo di comunicazione per le persone che, a causa di gravi traumi o patologie neurologiche, hanno perso la capacità di parlare o scrivere.
Il progetto si basa sull’analisi delle aree cerebrali responsabili del linguaggio e della comunicazione. In uno studio recente, 169 volontari sono stati sottoposti a risonanza magnetica ed elettroencefalogramma mentre ascoltavano audiolibri in diverse lingue. Queste sessioni hanno generato oltre 150 ore di registrazioni, evidenziando l’attività cerebrale correlata alla comprensione del linguaggio. I ricercatori di Meta hanno utilizzato questi dati per addestrare un algoritmo di IA in grado di associare specifici pattern neurali a determinate parole o frasi. Attualmente, il sistema riesce a decodificare fino all’80% dei caratteri delle frasi pensate dai partecipanti, rappresentando un significativo passo avanti nel campo delle interfacce cervello-computer.
Nonostante i progressi, la tecnologia presenta ancora alcune limitazioni. L’attrezzatura utilizzata per la decodifica dell’attività cerebrale è ingombrante e costosa, rendendo difficile la sua applicazione pratica al di fuori di ambienti clinici o di ricerca. Inoltre, il sistema richiede un periodo di addestramento personalizzato per ogni individuo, durante il quale l’IA impara a riconoscere i pattern neurali specifici di quella persona. Questo processo è essenziale per garantire un’accuratezza elevata nella trascrizione dei pensieri.
L’introduzione di questa tecnologia solleva anche importanti questioni etiche. La possibilità di “leggere” i pensieri di una persona apre dibattiti sulla privacy mentale e sull’uso responsabile di tali strumenti. Meta ha dichiarato di essere consapevole di queste preoccupazioni e di voler implementare misure rigorose per garantire che la tecnologia sia utilizzata esclusivamente con il consenso informato degli utenti e per scopi benefici, come l’assistenza a persone con disabilità comunicative.
In conclusione, l’IA di Meta rappresenta una svolta promettente nel campo della neurotecnologia, con il potenziale di migliorare significativamente la qualità della vita di molte persone. Tuttavia, è fondamentale affrontare con attenzione le sfide tecniche ed etiche associate a questa innovazione, assicurando un equilibrio tra progresso tecnologico e rispetto dei diritti individuali.