Meta ha annunciato l’intenzione di collaborare con sviluppatori di energia nucleare per alimentare le sue ambizioni nel settore dell’intelligenza artificiale (AI). L’azienda ha emesso una richiesta di proposte per identificare partner in grado di progettare, costruire e gestire impianti nucleari con capacità tra 1 e 4 gigawatt entro i primi anni del 2030.
La decisione riflette una tendenza crescente tra le grandi aziende tecnologiche, che stanno investendo nel nucleare per garantire fonti energetiche stabili e prive di emissioni di carbonio. Tra i pionieri di questa transizione ci sono Amazon, Google e Microsoft, già impegnati nello sviluppo di reattori modulari di nuova generazione (SMRs). Questi reattori, più piccoli e teoricamente più economici rispetto ai tradizionali, potrebbero rappresentare una svolta nella produzione di energia pulita.
Nonostante l’interesse, la realizzazione di nuovi impianti nucleari si scontra con sfide significative. Negli Stati Uniti, il primo reattore costruito da zero in decenni è entrato in funzione solo nel 2023, accumulando ritardi di sette anni e costi superiori di 17 miliardi di dollari rispetto al budget previsto. Gli SMR, pur promettenti, non saranno commercialmente disponibili prima del prossimo decennio.
Meta sottolinea che il nucleare è essenziale per raggiungere una rete elettrica più pulita e diversificata, in grado di compensare le intermittenze di solare e eolico. L’obiettivo dell’azienda si inserisce in un contesto più ampio: sotto l’amministrazione Biden, gli Stati Uniti hanno delineato un piano per triplicare la capacità nucleare nazionale, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale della transizione energetica.