Un gruppo di aziende di spicco, tra cui Meta Platforms, Spotify e Prada, ha lanciato un monito riguardo alle normative tecnologiche dell’Unione Europea, sostenendo che queste potrebbero compromettere il potenziale dell’intelligenza artificiale nel continente. In una lettera aperta coordinata da Meta, gli esponenti di oltre due dozzine di aziende hanno espresso preoccupazioni sul fatto che l’Europa rischia di restare indietro rispetto ad altre regioni a causa delle sue rigide normative.
Secondo i firmatari della lettera, l’AI ha la capacità di aumentare la produttività e di stimolare la crescita economica, ma il quadro normativo attuale potrebbe limitare tali benefici. Le aziende coinvolte hanno sottolineato come l’innovazione tecnologica, in particolare nel campo dell’AI, rappresenti una leva fondamentale per l’economia globale, ma che l’Europa potrebbe non cogliere pienamente questi vantaggi a causa delle restrizioni normative imposte dal blocco.
Meta, attraverso i suoi rappresentanti, ha inoltre sottolineato come la regolamentazione eccessiva potrebbe rallentare lo sviluppo di nuove tecnologie, scoraggiando investimenti e ricerca in Europa. La preoccupazione delle aziende è che altre giurisdizioni, con regole più flessibili, possano superare l’Europa in termini di crescita tecnologica e competitività globale.
L’appello si rivolge direttamente ai legislatori dell’UE, invitandoli a riflettere sulle possibili conseguenze economiche di queste normative, affinché il continente possa continuare a essere un punto di riferimento nell’innovazione, senza compromettere la sicurezza e la tutela dei dati personali.