Il settore dell’editoria sta vivendo un’evoluzione, grazie all’intelligenza artificiale (IA). In questo scenario, Madhumita Murgia è stata nominata come il primo redattore di IA del Financial Times. Il suo ruolo è quello di guidare la copertura di questo campo in rapida evoluzione e fornire consulenza ad altri giornalisti del FT, in modo che possano affrontare in modo efficace le storie che coinvolgono l’IA.
Murgia ha lavorato come giornalista tecnologica per anni, concentrandosi sull’IA e sui suoi effetti sulla società. Come primo redattore di IA del Financial Times, sarà responsabile di separare l’hype dal vero trasformativo in un settore caratterizzato da entrambi.
Quando si tratta di AI, il suo obiettivo è quello di rendere l’argomento più comprensibile e accessibile ai lettori, in modo che l’IA non sembri più magica, ma semplicemente uno strumento che tutti possono maneggiare.
Questa posizione è unica in quanto opera all’interno di una redazione globale, dove i corrispondenti collaborano strettamente tra discipline e paesi. Questo, secondo Murgia, consente loro di trarre vantaggio nello sviluppo della copertura dell’IA.
Il lavoro di Murgia consiste nel dare notizie e approfondimenti sulle tecnologie di intelligenza artificiale, come verranno applicate in tutti i settori e gli effetti a catena sulle imprese e sulla società. Il suo ruolo unico le consente di riferire e scrivere, ma anche di lavorare con i colleghi per dare forma alla copertura dell’IA del Financial Times.
Nelle ultime settimane, Murgia ha scritto di una rivista di fantascienza che ha dovuto smettere di accettare contributi dopo essere stata inondata da centinaia di storie generate con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Ha anche scritto dell’IA che sta ribaltando le industrie di tutto il mondo e ha seguito il Vaticano che ha ospitato un vertice per affrontare i “enigmi morali dell’intelligenza artificiale (“Un rabbino, un imam e il Papa sono entrati in una stanza…”).”
Murgia sta anche finendo il suo primo libro, Code-Dependent, che uscirà nel febbraio 2024. La sua nomina come primo redattore di IA del Financial Times conferma l’importanza crescente dell’IA nel mondo dell’editoria.
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“Meet the first-ever artificial intelligence editor at the Financial Times“