La Commissione europea propone di ampliare le competenze di Europol per migliorare la sicurezza interna dell’Unione. Focus su accesso ai dati, lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo.
La Commissione europea ha annunciato martedì l’intenzione di rafforzare il ruolo di Europol, l’agenzia di cooperazione tra le forze dell’ordine dell’UE. La proposta mira a estendere le competenze dell’agenzia, potenziando l’accesso alle banche dati e migliorando la capacità operativa nella lotta al crimine transfrontaliero e al terrorismo.
Tra le misure chiave, vi è l’introduzione di nuovi strumenti per il trattamento di dati provenienti da fonti private come piattaforme digitali, l’interazione con sistemi di intelligenza artificiale per l’analisi predittiva, e un collegamento più diretto con le autorità nazionali. Secondo la commissaria agli Affari Interni, Ylva Johansson, «serve un’Europol più forte per affrontare le minacce moderne, dalla criminalità organizzata al cybercrime».
L’iniziativa si inserisce nel quadro della strategia europea di sicurezza 2020-2025 e tiene conto delle crescenti sfide poste dalle reti criminali internazionali. Europol non avrà poteri coercitivi, ma potrà supportare attivamente indagini nazionali e contribuire al coordinamento operativo tra gli Stati membri.
Tuttavia, il potenziamento dell’agenzia solleva questioni etiche legate alla protezione dei dati personali e al rispetto dei diritti fondamentali. Il Garante europeo per la protezione dei dati (EDPS) ha già invitato a una supervisione rafforzata per evitare abusi.
Fonti:
- Commissione Europea – ec.europa.eu
- Europol – europol.europa.eu
- EDPS – edps.europa.eu
Approfondimenti consigliati:
Conclusioni – Pro e rischi etici
Pro: maggiore cooperazione, strumenti più efficaci contro minacce gravi, interoperabilità tra Stati.
Rischi: sorveglianza eccessiva, accesso ai dati sensibili, possibile erosione della privacy.
