Massimo Chiriatti, Chief Technology Officer di Lenovo, mette in guardia dall’attribuire all’Intelligenza Artificiale una capacità decisionale che non ha. Sebbene l’IA sia uno strumento utile per analizzare i dati e offrire interpretazioni plausibili, non ha la capacità di dare un vero significato alle cose, in quanto manca di una comprensione profonda del mondo come la conosciamo. Per questo motivo, il giudizio umano rimarrà sempre fondamentale anche in futuro.
Secondo Chiriatti, le macchine si nutrono di dati, ma non di regole, il che significa che rispecchiano tutti i pregiudizi e le ineguaglianze presenti nella società di oggi. In altre parole, l’IA non è in grado di superare gli ostacoli che noi stessi abbiamo creato. Pertanto, è fondamentale avere una continua e consapevole conversazione sulla relazione tra uomo e macchina, per creare una comunità più giusta ed efficiente.
Chiriatti si definisce un tecno-ottimista, e crede che abbiamo le capacità per trarre i benefici dall’IA e dalla tecnologia, senza cadere vittime dei loro rischi esistenziali. Secondo lui, la tecnologia dovrebbe liberare l’uomo da quei compiti alienanti e pericolosi che ancora occupano tanta parte della vita professionale di tutti noi.
Massimo Chiriatti mette in guardia dall’utilizzo sbagliato dell’IA e dal lasciare che essa decida al posto nostro. L’IA non è in grado di fornirci una visione completa del mondo come lo conosciamo, ma può essere un ottimo strumento per supportare le nostre scelte. Sta a noi avere una relazione consapevole con la tecnologia per creare una comunità più giusta ed efficiente.