Nella campagna del sud-est inglese, all’alba di una giornata piovosa, centinaia di scrofe si preparano per la colazione. Prima di accedere al cibo, una telecamera cattura l’immagine del loro muso. In meno di un secondo, un sistema di intelligenza artificiale, denominato Intellipig, identifica ogni animale basandosi su caratteristiche facciali come muso, orecchie e occhi, e fornisce un pasto personalizzato. Contemporaneamente, il sistema analizza l’espressione facciale alla ricerca di segni di dolore, malattia o stress, avvisando immediatamente l’allevatore in caso di anomalie.
Intellipig è frutto della collaborazione tra l’Università del West of England di Bristol e lo Scotland’s Rural College (SRUC). Questo progetto affronta una sfida cruciale nel benessere animale: la difficoltà degli esseri umani nel interpretare accuratamente le emozioni degli animali. Melvyn Smith, ingegnere di visione artificiale presso l’Università del West of England, sostiene che strumenti come Intellipig potrebbero inaugurare una nuova era nella cura degli animali, privilegiando la loro salute e protezione. L’obiettivo futuro è che l’IA possa riconoscere emozioni più complesse, come felicità o frustrazione, per garantire una qualità di vita ottimale agli animali.
L’uso dell’intelligenza artificiale nel riconoscimento delle espressioni facciali animali non si limita ai suini. Ricercatori dell’Università di Torino hanno applicato tecniche di deep learning per decodificare le espressioni di lemuri e gibboni, facilitando studi comparativi su larga scala nella comunicazione dei primati non umani. Questo approccio potrebbe rivoluzionare la comprensione delle interazioni sociali e delle emozioni nel regno animale.
Tuttavia, l’affidamento all’IA solleva interrogativi tra gli esperti. Emma Baxter, scienziata del comportamento animale presso lo SRUC, esprime cautela: “Forse una macchina finirà per essere migliore di noi; non lo so. Spero che ci sia spazio per gli esperti, per assicurarsi che l’IA stia effettivamente facendo ciò che dice di fare”. È essenziale garantire che queste tecnologie siano utilizzate in modo etico e che le decisioni prese dall’IA siano validate da professionisti del settore.
In conclusione, l’integrazione dell’intelligenza artificiale nell’analisi delle espressioni facciali animali rappresenta un passo significativo verso il miglioramento del benessere animale. Con ulteriori ricerche e una collaborazione tra tecnologia e competenza umana, potremmo essere in grado di comprendere e soddisfare meglio le esigenze emotive degli animali che condividono il nostro pianeta.