Le frontiere dell’intelligenza artificiale (IA) si estendono oltre la scrittura di testi, la creazione di video e l’analisi di dati. Settori come l’analisi dei sogni e il tracciamento dei movimenti oculari stanno emergendo come campi promettenti, offrendo una finestra senza precedenti nella mente umana.
L’analisi dei sogni, da millenni un enigma per studiosi e filosofi, sta finalmente trovando un nuovo respiro grazie all’IA. Attraverso la raccolta e l’analisi di resoconti verbali di sogni, esperti come Valentina Elce e Carolina Biliotti della Scuola IMT Alti Studi Lucca stanno sondando i misteri della mente umana. Con l’ausilio delle reti neurali, l’analisi dei sogni diventa più obiettiva, riproducibile e veloce, aprendo la strada a scoperte prima impensabili.
Parallelamente, il tracciamento dei movimenti oculari, noto come eye-tracking, si sta evolvendo grazie all’IA. Da strumento riservato a pochi professionisti, sta diventando accessibile anche attraverso dispositivi comuni come smartphone e computer portatili. Tuttavia, con questa diffusione sorgono anche questioni etiche e di privacy. Se da un lato l’eye-tracking può migliorare l’esperienza utente e le decisioni di acquisto online, dall’altro solleva preoccupazioni riguardo alla sorveglianza e al profiling.
È evidente che, di fronte a queste nuove sfide, sia necessario un dibattito pubblico e una regolamentazione adeguata. L’Unione Europea ha già compiuto un passo avanti con l’approvazione dell’AI Act, ma il cammino verso una gestione etica e responsabile di queste tecnologie è ancora lungo.