L’Europa rischia di perdere il treno dell’Intelligenza Artificiale (AI) a causa di regolamentazioni frammentate e incoerenti, secondo un gruppo di aziende, ricercatori e istituzioni che operano per il progresso tecnologico del continente. La mancanza di chiarezza normativa sta creando un terreno instabile per gli investimenti in AI, in particolare per i modelli open source e multimodali, tecnologie considerate cruciali per il futuro dell’innovazione.
I modelli open source, che consentono l’accesso, la modifica e l’utilizzo gratuito da parte di tutti, sono visti come strumenti fondamentali per rafforzare la sovranità tecnologica europea. Tuttavia, la mancanza di linee guida chiare rischia di bloccare il loro pieno sviluppo. Inoltre, i modelli multimodali, che combinano testo, immagini e audio, rappresentano il futuro dell’AI, offrendo un potenziale di crescita economica stimato in centinaia di miliardi di euro.
Secondo stime recenti, l’AI generativa potrebbe incrementare il PIL globale del 10% nei prossimi dieci anni. Tuttavia, se l’Europa non armonizza le sue regolamentazioni, il rischio è che l’innovazione si sposti altrove, privando il continente delle opportunità economiche e sociali associate a questi sviluppi tecnologici.
La frammentazione normativa, aggravata dalle incertezze sui dati personali e sulle loro applicazioni nell’addestramento di modelli AI, sta impedendo alla regione di competere con giganti come Stati Uniti, Cina e India. La chiave per un’Europa competitiva risiede in una regolamentazione unitaria, chiara e veloce, che permetta l’utilizzo dei dati europei per l’AI. Solo con decisioni tempestive e coerenti, l’Europa potrà garantirsi un ruolo di leadership nella rivoluzione tecnologica in corso.