Gli Stati Uniti, sotto la guida del presidente Donald Trump, hanno avviato un progetto infrastrutturale rivoluzionario per l’intelligenza artificiale, stanziando 500 miliardi di dollari. La strategia, denominata “Stargate”, prevede la costruzione di data center avanzati e il consolidamento del predominio americano nel settore dell’IA. Il primo passo sarà la realizzazione di un grande centro tecnologico in Texas, supportato da investimenti privati e partner strategici come SoftBank, Nvidia, e OpenAI.
L’annuncio segna una svolta radicale per gli Stati Uniti, decisi a mantenere la leadership tecnologica globale e competere con la Cina. Questo investimento massiccio lascia l’Europa in difficoltà. La Commissione Europea, che a dicembre ha stanziato 1,5 miliardi di euro per progetti legati ai supercomputer, si trova ora a fronteggiare un gap evidente. “Questo è più di un campanello d’allarme; è uno schiaffo in faccia”, ha dichiarato Christian Miele, socio generale di Headline.
Le differenze non riguardano solo i numeri, ma anche le strategie politiche ed energetiche. Mentre gli USA puntano a sostenere il piano Stargate con la produzione interna di energia, l’Europa soffre l’aumento dei prezzi energetici, esacerbati dal conflitto in Ucraina. “I costi rendono difficile competere con gli Stati Uniti”, ha commentato Giorgos Verdi del Consiglio europeo per le relazioni estere.
La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha definito l’IA un “settore strategico” e ha promesso nuove iniziative per attrarre investimenti privati. Tuttavia, esperti come Holger Hoos avvertono che l’Europa potrebbe dover rinunciare ad ambizioni globali, concentrandosi su modelli più modesti.