La coalizione globale di forze dell’ordine si appella alle aziende tecnologiche affinché ripensino le loro politiche di crittografia e implementino soluzioni tecniche per proteggere i bambini dallo sfruttamento sessuale online. La Virtual Global Taskforce (VGT), un’alleanza internazionale di 15 agenzie di forze dell’ordine, ha emesso una dichiarazione riguardante la crittografia end-to-end (E2EE) nel 2021, sottolineando il suo impatto devastante sulla capacità delle autorità di identificare e perseguire gli abusatori di minori sui social network. La VGT ha quindi sollecitato le aziende tecnologiche a implementare le loro politiche di crittografia a una scala adeguata, dotando le piattaforme di solide misure di sicurezza per proteggere i bambini online.
Secondo la WeProtect Global Alliance, lo sfruttamento sessuale dei minori online è uno dei problemi più urgenti della nostra generazione. Nel 2021, il National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC) ha ricevuto 29,3 milioni di segnalazioni di sospetta violenza sessuale su minori, di cui oltre 29,1 milioni provenienti dai fornitori di servizi online. Nonostante queste segnalazioni abbiano portato a esiti differenti a livello globale, dimostrano il ruolo cruciale delle aziende tecnologiche nella protezione dei bambini e nella segnalazione di casi alle autorità competenti.
Tuttavia, la VGT teme che la crittografia end-to-end ostacoli queste attività di rilevamento e segnalazione dei casi di sfruttamento sessuale online. Ad esempio, nel Regno Unito, la polizia è riuscita a identificare e perseguire un noto abusatore di minori grazie alle informazioni recuperate dai messaggi inviati attraverso Facebook. L’abuso sessuale perpetrato da David Wilson è stato possibile grazie all’accesso della polizia ai messaggi inviati attraverso la piattaforma, un’opzione che andrebbe persa con l’introduzione della crittografia end-to-end.
La VGT sollecita quindi le aziende tecnologiche a prendere sul serio la sicurezza dei bambini online e ad adottare politiche di crittografia e investimenti proporzionati al rischio di sfruttamento sessuale sui loro servizi. Solo così sarà possibile proteggere i minori e garantire un futuro più sicuro per tutti.