Due artisti malesi stanno rivendicando la paternità di un’immagine sintetica di Gaza che è diventata la foto AI generata più virale di sempre, evidenziando le complessità di autorialità e proprietà in un paesaggio online sempre più dominato da contenuti creati dall’intelligenza artificiale.
La storia dietro il grafico “all eyes on Rafah”, condiviso circa 50 milioni di volte su Instagram e altre piattaforme, inizia probabilmente nel nord dell’isola del Borneo, nel sud-est asiatico.
Zila AbKa, un’insegnante di scienze e attivista pro-palestinese, ha creato un’immagine a febbraio utilizzando lo strumento Microsoft Image Creator. Ha condiviso il suo lavoro nel gruppo Facebook Prompters Malaya, sperando di sensibilizzare sulla situazione dei rifugiati a Rafah. Tuttavia, la sua immagine è stata modificata, i watermark rimossi e l’immagine espansa con montagne innevate sullo sfondo, rendendola irriconoscibile.
Dall’altra parte, Amirul Shah, uno studente universitario e fotografo, ha rivendicato la paternità dell’immagine virale. Anche lui ha utilizzato un generatore di immagini AI e ha condiviso la sua versione su Instagram, dove è stata amplificata da celebrità come Dua Lipa e Bella Hadid.
La questione della paternità dell’immagine ha sollevato dibattiti sulla proprietà delle opere generate dall’intelligenza artificiale. La U.S. Copyright Office ha ripetutamente negato la protezione del copyright per immagini AI, poiché mancano di autorialità umana. AbKa e Shah concordano sul fatto che le immagini AI possono essere un potente strumento di attivismo, anche se c’è disaccordo su chi abbia creato l’immagine originale.
Nonostante le somiglianze sorprendenti tra le due immagini, entrambi gli artisti insistono sulla propria versione dei fatti. La questione rimane irrisolta, sollevando nuove domande sull’autenticità e la proprietà nell’era digitale dell’intelligenza artificiale.
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‘All eyes on Rafah’ is the Internet’s most viral AI image. Two artists are claiming credit