La Cina sta integrando l’intelligenza artificiale nell’agricoltura per sviluppare super varietà di colture resistenti al clima e ad alta resa. Al Congresso sui semi 2025 a Sanya, l’allevamento intelligente è stato al centro del dibattito scientifico e tecnologico.
Dal 20 al 23 marzo, oltre 40 espositori hanno presentato tecnologie d’avanguardia come l’analisi genomica basata sull’IA, sistemi di monitoraggio agricolo in cloud e strumenti di breeding industrializzato. Secondo Li Jiayang, accademico dell’Accademia Cinese delle Scienze (CAS), la “creazione intelligente di varietà intelligenti” unisce IA, biotecnologia e informatica per sviluppare colture capaci di adattarsi autonomamente ai cambiamenti climatici.
Qian Qian, anch’egli del CAS, ha evidenziato come l’IA sia in grado di elaborare dati complessi e relazioni genetiche per selezionare tratti superiori. Il breeding, da attività empirica, si trasforma così in scienza computazionale.
Il gruppo China National Seed utilizza già il monitoraggio remoto dei campi per ottimizzare il ciclo colturale, mentre il riso ibrido viene oggi sviluppato prevedendo tramite IA le combinazioni genetiche più promettenti, riducendo tempi e costi. Una pietra miliare è rappresentata da “Fengdeng”, un modello linguistico avanzato per il settore sementiero che supporta agricoltori e ricercatori con dati e analisi predittive.
Tuttavia, restano ostacoli strutturali, come la frammentazione dei dati e la difficoltà nella commercializzazione. Gli esperti chiedono una cooperazione tra AI, centri di ricerca e aziende agricole per colmare il divario con i leader mondiali.
Fonti affidabili:
Approfondimenti:
- FAO su AI e agricoltura
- OECD – Digital Agriculture
- McKinsey – AI in agriculture
Conclusioni – Pro e rischi
✅ Pro: maggiore sicurezza alimentare, resilienza climatica, efficienza nella produzione
⚠️ Rischi: disuguaglianze tecnologiche, frammentazione dati, etica nella proprietà genetica delle colture
