Il supercomputer “Colossus” di xAI, la startup di intelligenza artificiale fondata da Elon Musk, sta suscitando dibattiti a Memphis, Tennessee, riguardo alle implicazioni ambientali e sanitarie del progetto. Inaugurato all’inizio del 2024, “Colossus” è stato realizzato in soli 19 giorni, ospitando attualmente oltre 100.000 unità di elaborazione grafica (GPU) Nvidia H100, con piani per espandersi fino a un milione di GPU.
La rapida costruzione e l’imponente consumo energetico del data center hanno sollevato preoccupazioni tra i residenti e gli ambientalisti locali. Per alimentare “Colossus”, xAI ha installato 15 turbine a gas, il cui utilizzo è previsto fino al 2030. Tuttavia, queste turbine hanno superato i limiti annuali di emissione di inquinanti pericolosi stabiliti dall’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA), emettendo livelli elevati di formaldeide, una sostanza cancerogena nota.
La comunità di Boxtown, un quartiere storicamente afroamericano nelle vicinanze dell’impianto, esprime particolare preoccupazione. Questa area ha già subito per decenni l’impatto di inquinamento industriale, con tassi di cancro quattro volte superiori alla media nazionale. L’aggiunta delle emissioni di “Colossus” potrebbe aggravare ulteriormente la situazione sanitaria locale.
Oltre alle emissioni atmosferiche, l’impianto consuma attualmente 30.000 galloni (circa 113.500 litri) di acqua al giorno dal Memphis Sand Aquifer per il raffreddamento dei sistemi. Questo elevato prelievo idrico solleva interrogativi sulla sostenibilità delle risorse idriche locali, considerando anche l’infrastruttura idrica della città, che ha oltre un secolo di vita e ha già mostrato segni di cedimento in passato.
Nonostante le promesse di xAI di modernizzare la rete elettrica locale e creare opportunità lavorative, molti residenti rimangono scettici. La mancanza di trasparenza e comunicazione da parte dell’azienda ha alimentato il timore che i benefici economici possano non compensare i potenziali rischi per la salute pubblica e l’ambiente. Le autorità locali e le organizzazioni ambientaliste stanno quindi esortando a una valutazione più approfondita dell’impatto del progetto “Colossus” sulla comunità di Memphis.