Dal 13 al 15 giugno 2024, a Borgo Egnazia in Puglia, si è svolto il G7, incentrato sull’intelligenza artificiale. Durante l’evento, Papa Francesco ha tenuto un discorso significativo il 14 giugno, sottolineando l’importanza dell’uso etico e responsabile di questa potente tecnologia.
Il Santo Padre ha aperto il suo discorso richiamando la Sacra Scrittura, affermando che la scienza e la tecnologia sono frutti del potenziale creativo umano, dono di Dio. L’intelligenza artificiale, uno strumento estremamente potente, trova applicazione in numerosi ambiti: dalla medicina all’educazione, dalla politica alla comunicazione. Tuttavia, il Papa ha evidenziato la natura ambivalente dell’IA, capace di suscitare tanto entusiasmo quanto timore.
Papa Francesco ha definito l’IA una “rivoluzione cognitivo-industriale”, con la potenzialità di democratizzare l’accesso al sapere e migliorare la ricerca scientifica, ma anche di accentuare le ingiustizie tra nazioni e classi sociali. Ha ribadito la necessità di garantire che l’IA sia al servizio dell’uomo, evitando una “cultura dello scarto”.
Il discorso ha poi affrontato il tema delle decisioni etiche, sottolineando che, mentre le macchine possono fare scelte algoritmiche, solo gli esseri umani possono prendere decisioni sagge e ponderate. Ha espresso preoccupazione per l’uso di “armi letali autonome” e ha chiesto un controllo umano significativo sui processi decisionali delle IA.
Il Papa ha enfatizzato l’importanza di un’etica condivisa nell’implementazione dell’IA, invitando alla collaborazione globale per sviluppare una “algoretica” che metta al centro la dignità umana. Ha ribadito il ruolo cruciale della politica nel creare condizioni favorevoli per un uso etico dell’IA, contribuendo al bene comune e al progresso umano.