Intelligenza Artificiale e Archeologia, Ora i Papiri Carbonizzati di Ercolano Sono Leggibili
Un importante passo avanti è stato compiuto nel campo dell’archeologia grazie all’intelligenza artificiale. Un algoritmo sviluppato da un team guidato dal professore Brent Seales dell’Università del Kentucky ha permesso la decifrazione dei papiri carbonizzati rinvenuti a Ercolano. Questi antichi manoscritti, conservati nella Villa dei Papiri, rappresentano un patrimonio straordinario della cultura romana, risalente all’epoca in cui il suocero di Giulio Cesare, Lucio Calpurnio Pisone Cesonino, risiedeva in quella dimora.
Da oltre trecento anni, gli studiosi si sono impegnati nel tentativo di leggere questi rotoli senza causarne ulteriori danni. Finalmente, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, è stata individuata la prima parola: “porpora (ΠΟΡΦΥΡΑϹ)”, aprendo così la strada alla comprensione del contenuto di migliaia di rotoli.
L’algoritmo di Seales, già impiegato con successo nel passato per decifrare rotoli ritrovati a En Gedi sul Mar Morto, ha reso possibile l’apertura digitale dei papiri senza danneggiarli fisicamente. Questo successo è stato possibile grazie anche all’impegno di imprenditori come Nat Friedman e Daniel Gross, ideatori della Vesuvius Challenge, che hanno finanziato e supportato il progetto.
La sfida della Vesuvius Challenge ha visto la partecipazione di numerosi studiosi e informatici che hanno contribuito a migliorare i modelli di machine learning, offrendo in premio ingenti somme di denaro e riconoscimenti ai migliori sviluppatori di strumenti open source. Il lavoro di persone come Casey Handmer, Luke Farritor e Youssef Nader ha giocato un ruolo fondamentale nel rendere possibile questa importante scoperta.
Grazie alla collaborazione tra università, imprenditori e ricercatori, i papiri di Ercolano potrebbero presto rivelare informazioni storiche di inestimabile valore, offrendo una nuova prospettiva sulla vita nell’antica Roma e sulle persone che vi abitavano.
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Intelligenza artificiale e archeologia, ora i papiri carbonizzati di Ercolano sono leggibili