Negli Stati Uniti, il Dipartimento per l’efficienza del governo di Elon Musk (Doge) sta accelerando lo sviluppo di GsAi, un chatbot di intelligenza artificiale generativa progettato su misura per l’Amministrazione dei servizi generali (Gsa). Il progetto rientra nella strategia AI-first dell’amministrazione Trump, che punta a modernizzare la burocrazia e ridurre le spese pubbliche.
GsAi mira ad aumentare la produttività di circa 12.000 dipendenti della Gsa, ottimizzando la gestione di uffici, contratti e infrastrutture digitali. Il team di Musk prevede anche di sfruttare l’AI per analizzare vasti volumi di dati legati ad appalti governativi. Thomas Shedd, ex dirigente Tesla e attuale responsabile dei Servizi per la trasformazione tecnologica della Gsa, ha confermato il progetto durante una riunione del 5 febbraio, evidenziando l’obiettivo di creare un sistema interno capace di migliorare la trasparenza sulla spesa pubblica.
Il chatbot GsAi nasce dopo il confronto tra la Gsa e Google sul possibile utilizzo di Gemini, l’AI di Big G. Tuttavia, la decisione di sviluppare un sistema proprietario è stata motivata dalla necessità di una maggiore personalizzazione e controllo sui dati.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio piano del Doge per integrare l’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione, in linea con la politica di Trump volta a eliminare ostacoli burocratici all’adozione tecnologica. Tuttavia, il progetto solleva preoccupazioni tra dipendenti federali, sindacati e legislatori democratici, che temono violazioni della sicurezza e conflitti di interesse. Inoltre, il governo sta valutando alternative come GitHub Copilot per la programmazione assistita da AI, evitando fornitori con legami politici sospetti.
Il ricorso all’AI nel governo americano non è nuovo, ma l’attuale amministrazione sta procedendo con una velocità senza precedenti. Resta da vedere se questa rivoluzione digitale migliorerà effettivamente l’efficienza burocratica o porterà nuove criticità.