L’intelligenza artificiale può trasformare i servizi di orientamento al lavoro, ma servono strategie chiare e attenzione alle truffe.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale (IA) nei servizi di consulenza professionale rappresenta un’opportunità chiave per le università europee. Con l’aumento dell’uso dell’IA da parte di studenti e datori di lavoro, i centri di carriera devono aggiornarsi per non perdere rilevanza. Lo evidenzia un’analisi della London South Bank University, pubblicata il 21 marzo 2025 da Sean Richardson.
L’approccio suggerito parte dalla definizione di una strategia dipartimentale che includa formazione specifica del personale e selezione consapevole degli strumenti IA. Chatbot personalizzati si rivelano particolarmente utili per fornire supporto preliminare su CV, colloqui e profili LinkedIn, migliorando la qualità del servizio offerto.
Sul fronte del mercato del lavoro, i consulenti sono chiamati a rispondere ai cambiamenti nei processi di assunzione, dove l’automazione è sempre più presente. In questo contesto, diventa cruciale insegnare agli studenti come interagire con l’IA nei colloqui simulati e nella stesura di candidature efficaci.
Ma l’adozione dell’IA porta anche rischi. Il settore edtech è spesso esposto a mode temporanee e strumenti poco validati. Gli esperti invitano a sviluppare parametri di successo misurabili, collegati agli esiti occupazionali degli studenti.
In sintesi, un uso strategico e critico dell’IA può rafforzare l’orientamento professionale, a patto di evitare soluzioni improvvisate e mantenere un approccio etico.
Pro: Miglioramento dei servizi, personalizzazione, accessibilità.
Rischi: Truffe digitali, strumenti non validati, divario di competenze.
Fonti:
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