OpenAI ha annunciato che la sua intelligenza artificiale Grok sarà accessibile anche agli utenti non paganti, sebbene con alcune limitazioni. Questa mossa, pensata per rendere l’IA più inclusiva e alla portata di tutti, partirà inizialmente solo in alcune aree geografiche selezionate. Gli utenti avranno comunque accesso a Grok, ma dovranno rispettare alcuni requisiti di idoneità e limiti di utilizzo.
Per accedere alla versione gratuita di Grok, l’account dovrà essere attivo da almeno sette giorni e collegato a un numero di telefono verificato. Questi prerequisiti sono pensati per limitare abusi o uso improprio dell’IA. Una volta qualificati, gli utenti avranno la possibilità di fare domande a “Grok 2” fino a un massimo di dieci ogni due ore, mentre per “Grok 2 mini” saranno consentite venti domande nello stesso arco di tempo. Sarà inoltre possibile analizzare fino a tre immagini al giorno.
Queste limitazioni hanno scatenato reazioni contrastanti tra gli utenti. Alcuni, come Jaden su Twitter, hanno mostrato disappunto, affermando che l’accesso a Grok fosse uno dei motivi principali per mantenere l’abbonamento premium, e hanno addirittura accennato all’idea di abbandonarlo. Altri, come Swak, hanno accolto con favore l’apertura della piattaforma a un pubblico più vasto, pur riconoscendo che le restrizioni potrebbero influire sull’esperienza complessiva.
L’iniziativa di OpenAI riflette una tendenza crescente a rendere le tecnologie di intelligenza artificiale più accessibili. Tuttavia, la scelta di limitare l’uso di Grok gratuito a un pubblico limitato e con alcune restrizioni potrebbe essere una mossa per mantenere l’equilibrio tra accessibilità e sostenibilità economica.