Negli ultimi giorni, il mondo del SEO è stato sconvolto dalle rivelazioni contenute in 2.500 pagine di documenti riservati di Google, il cui contenuto è stato analizzato per primo da Rand Fishkin, co-fondatore di SparkToro. Fishkin ha dichiarato che la cosa più incredibile del leak è quanto frequentemente e spudoratamente i rappresentanti di Google abbiano mentito.
I documenti, la cui autenticità è stata confermata da Mountain View, rivelano i segreti dell’algoritmo del motore di ricerca più usato al mondo. Le prime analisi, condotte da Fishkin e Mike King, mettono in luce come Google abbia intenzionalmente diffuso informazioni errate ai professionisti del settore. Questo comportamento ha trattato con sufficienza chi cercava di dimostrare alcune delle pratiche poi confermate dal leak.
Fishkin ha ricevuto i documenti il 5 maggio, in modo riservato e anonimo, e ha avuto un colloquio con la sua fonte il 24 maggio. Il 28 maggio, Erfan Azimi, fondatore di EA Eagle Digital, ha deciso di svelare la sua identità come autore del leak tramite un video.
Secondo Fishkin, chi saprà sfruttare queste nuove conoscenze potrà emergere nel settore SEO. Tuttavia, nel lungo periodo, le pratiche efficaci diventeranno standard e il motore di ricerca di Google si evolverà, tornando a una situazione simile a quella precedente al leak.
Tra le rivelazioni più significative, Fishkin sottolinea l’uso dei dati di Chrome per alimentare NavBoost, definito nei documenti come il fattore di ranking più potente. Inoltre, conferma l’utilizzo di whitelists da parte di Google per gestire i risultati delle ricerche su temi come le elezioni e il Covid.
Per Fishkin, senza questi meccanismi, Google rischierebbe di amplificare la disinformazione, con conseguenze potenzialmente disastrose per la democrazia. Le rivelazioni di Fishkin potrebbero quindi portare a un miglioramento complessivo del web e dei risultati di ricerca di Google.