Google ha annunciato un significativo aggiornamento di Flood Hub, la piattaforma che utilizza l’intelligenza artificiale per prevedere e monitorare le inondazioni. Le nuove funzionalità includono mappe storiche delle inondazioni e una visualizzazione del bacino fluviale, strumenti pensati per esperti, governi e organizzazioni umanitarie che operano in contesti di emergenza.
Le mappe storiche consentono di analizzare in alta risoluzione le aree più vulnerabili, fornendo un quadro chiaro del rischio idrogeologico. La funzione di visualizzazione del bacino, invece, permette di monitorare la propagazione delle inondazioni e individuare i punti strategici per la risposta ai disastri.
Queste innovazioni si inseriscono in un progetto più ampio di collaborazione tra Google e partner umanitari come GiveDirectly e l’International Rescue Committee (IRC). Nel 2024, l’uso della Google Flood API ha permesso di anticipare i soccorsi in Nigeria, garantendo aiuti economici a 7.500 persone colpite da inondazioni. Un modello simile è stato implementato in Bangladesh, con trasferimenti di denaro preventivi per proteggere le famiglie prima dell’arrivo delle acque.
Google conferma il proprio impegno nel migliorare la previsione e la risposta ai disastri ambientali attraverso strumenti basati su AI. Con l’espansione di Flood Hub, le ONG e le istituzioni governative potranno accedere a dati aggiornati quotidianamente per rafforzare la resilienza delle comunità più esposte ai cambiamenti climatici.
Per ulteriori informazioni, gli esperti possono visitare il sito di Flood Forecasting Research e accedere gratuitamente ai dati sulle inondazioni.