Intel ha ricevuto un finanziamento federale di 2,2 miliardi di dollari, suddiviso in due tranche: 1,1 miliardi alla fine del 2024 e altri 1,1 miliardi a gennaio 2025. L’annuncio è stato dato da Dave Zinsner, co-CEO ad interim, vicepresidente esecutivo e CFO dell’azienda, che ha sottolineato come queste sovvenzioni siano vincolate al raggiungimento di specifici traguardi.
Il colosso dei semiconduttori, con sede nella Silicon Valley, è tra i principali beneficiari del CHIPS and Science Act, il piano statunitense per rafforzare la produzione nazionale di microchip e ridurre la dipendenza dalle forniture asiatiche. Complessivamente, Intel dovrebbe ricevere 8,66 miliardi di dollari, con altri 5,66 miliardi ancora da distribuire in base ai progressi del progetto.
Questi fondi federali mirano a supportare l’espansione della capacità produttiva dell’azienda, soprattutto negli impianti di Arizona, Ohio, New Mexico e Oregon. L’obiettivo è consolidare la leadership tecnologica statunitense nel settore strategico dei semiconduttori, riducendo il rischio di interruzioni nella catena di approvvigionamento globale.
La decisione di Washington di finanziare Intel rientra in una più ampia strategia di rilancio dell’industria tecnologica nazionale. Il settore dei chip è cruciale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, della difesa e delle telecomunicazioni. Con il sostegno governativo, Intel punta a rafforzare la propria posizione competitiva rispetto ai giganti asiatici come TSMC e Samsung.
Resta ora da vedere come l’azienda utilizzerà questi fondi per rispettare le scadenze e consolidare la propria crescita nel mercato globale.