Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha introdotto l’uso del riconoscimento facciale durante l’esame teorico per ottenere la patente, allo scopo di ridurre i tempi di attesa per l’erogazione dei servizi, a causa della carenza di organico presso le motorizzazioni civili. L’innovazione tecnologica ha suscitato l’interesse del Garante della privacy, che ha aperto un’istruttoria per verificare la legalità dell’utilizzo dei dati biometrici.
Secondo quanto dichiarato dal Ministero, l’obiettivo è quello di velocizzare il processo di esame, riducendo il numero di quiz e di conseguenza il tempo impiegato, al fine di garantire un’offerta adeguata alla domanda. Tuttavia, la riduzione dei tempi di attesa rappresenta solo uno dei problemi riscontrati dall’utenza, come evidenziato nella relazione del direttore generale della Motorizzazione civile, Pasquale D’Anzi, che ha evidenziato la necessità di una revisione della struttura delle motorizzazioni civili per affrontare le lungaggini che causano disagio agli utenti.
In pratica, il sistema di riconoscimento facciale è attivo al momento dell’accesso al luogo dell’esame. Grazie alla telecamera del tablet, il sistema verifica l’identità del candidato tramite una webcam incorporata e la corrispondenza con i dati biometrici acquisiti al momento dell’iscrizione.
La sperimentazione del sistema si è conclusa a fine gennaio 2023, interessando il 70% degli uffici di motorizzazione nazionale. Tuttavia, l’introduzione del riconoscimento facciale non ha incontrato solo l’interesse dei potenziali benefici, ma anche alcune preoccupazioni relative alla protezione dei dati personali.
Il Garante della privacy ha aperto un’istruttoria per verificare la liceità dell’utilizzo dei dati biometrici raccolti durante l’esame, valutando se siano state adottate le misure adeguate per garantire la sicurezza e la tutela dei dati personali dei candidati.
Inoltre, l’attenzione degli Stati europei si sta concentrando sulla creazione di un maxi-sistema di riconoscimento facciale che includa tutti coloro che hanno una patente, come previsto dalla revisione del Consiglio UE di Prüm II. Questa iniziativa, che prevede lo scambio di informazioni tra le polizie dell’Unione, è stata promossa dalla presidenza francese e comprende anche la ricerca di massa sui dati del DNA.
L’utilizzo del riconoscimento facciale durante l’esame teorico per ottenere la patente è un’innovazione tecnologica che presenta vantaggi evidenti in termini di velocità e riduzione dei tempi di attesa. Tuttavia, è importante che l’adozione di tecnologie così avanzate avvenga nel rispetto della privacy e della sicurezza dei dati personali dei candidati.
_______
“All’esame della patente si usa il riconoscimento facciale“
Foto di Andreas Breitling da Pixabay