L’Europa possiede tutti gli elementi necessari per eccellere nel campo dell’Intelligenza Artificiale (IA): un vasto mercato di consumatori ad alto reddito, una concentrazione di talenti e aziende innovative. Tuttavia, nonostante questo potenziale, il continente si trova in ritardo rispetto a Stati Uniti e Cina nello sviluppo e nell’adozione dell’IA. Secondo Euro Beinat, responsabile globale per l’IA e la scienza dei dati presso Prosus Group, le stringenti normative europee stanno ostacolando il progresso tecnologico, focalizzandosi più sui rischi che sulle opportunità.
Il World Economic Forum stima che l’IA potrebbe aggiungere 2,7 trilioni di euro all’economia europea entro il 2030, trasformando settori come sanità, istruzione ed e-commerce. Nonostante ciò, l’approccio regolatorio dell’Unione Europea, esemplificato dall’AI Act entrato in vigore nell’agosto 2024, è stato critico per il suo effetto disincentivante sugli investimenti. Bertin Martens, ricercatore senior presso il centro studi Bruegel, osserva che aziende come Microsoft e Google hanno sviluppato nuovi modelli non disponibili in Europa a causa delle complesse normative, lasciando imprese e consumatori europei senza accesso alle tecnologie più avanzate.
La recente ascesa dell’azienda cinese DeepSeek nel panorama dell’IA ha ulteriormente evidenziato il ritardo europeo. Mentre gli Stati Uniti consolidano la loro leadership con programmi come lo Stargate da 500 miliardi di dollari e la Cina dimostra la vitalità del suo settore tecnologico, l’Europa rischia di rimanere indietro. Il rapporto Draghi sulla competitività europea, pubblicato nel settembre 2024, sottolinea la necessità di investimenti significativi e di una semplificazione delle normative per sbloccare il pieno potenziale dell’IA nel continente
Per colmare questo diverso, gli esperti suggeriscono che l’Europa dovrebbe ridurre gli ostacoli burocratici, accelerare le procedure di approvazione e promuovere la ricerca e lo sviluppo nel settore dell’IA. Inoltre, è fondamentale creare un ecosistema digitale europeo che supporti le start-up e le aziende tecnologiche locali, riducendo la dipendenza dai giganti tecnologici stranieri. Solo attraverso un cambiamento di atteggiamento e politiche più favorevoli all’innovazione, l’Europa potrà sfruttare al meglio le sue risorse e competere efficacemente nella corsa globale all’Intelligenza Artificiale.
L’adozione dell’intelligenza artificiale (IA) in Europa sta registrando una crescita significativa, con un numero sempre maggiore di aziende e settori che integrano soluzioni basate su IA nelle loro operazioni. Secondo l’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, nel 2024 il mercato dell’IA in Italia ha raggiunto 1,2 miliardi di euro, con una crescita del 58% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, nonostante questi progressi, l’adozione dell’IA non ha ancora superato quella dei telefoni cellulari in Europa. I telefoni cellulari sono diventati di uso comune tra il 2002 e il 2004, con una diffusione capillare nella popolazione europea. Attualmente, l’IA è in una fase di rapida espansione, ma non ha ancora raggiunto i livelli di penetrazione nei cellulari cellulari. Le grandi imprese italiane, ad esempio, sono ancora in ritardo nell’adozione dell’IA rispetto ai media europei, con solo il 59% che ha già un progetto attivo, contro una media europea del 69%.
Pertanto, sebbene l’IA stia avanzando rapidamente, non ha ancora superato l’adozione dei telefoni cellulari in Europa.