In Ucraina, oltre 200 startup stanno lavorando allo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale capaci di pilotare flotte di droni. La gestione di numerosi droni da parte di piloti umani è complessa, ma l’AI offre la possibilità di coordinare le operazioni in modo autonomo e ottimizzare le risorse. Lo sviluppo degli algoritmi si concentra su tre aree principali: sistemi visivi per l’identificazione di bersagli e il controllo del volo, mappatura del territorio per la navigazione avanzata e software per la coordinazione di sciami di droni.
La tecnologia dei droni AI, precedentemente costosa, sta diventando più accessibile grazie all’uso del Raspberry Pi, un computer a basso costo. Aziende come Swarmer stanno sviluppando software come Styx per la connessione in rete dei droni, coordinando diverse tipologie di velivoli per ricognizione e attacco. L’AI permetterebbe di controllare centinaia di droni contemporaneamente, superando i limiti dei piloti umani. L’automazione protegge inoltre i piloti, spesso operanti vicino al fronte.
La necessità di droni con AI è aumentata a causa dell’uso di sistemi di guerra elettronica (EW) che interrompono i segnali tra piloti e droni, rendendo meno efficaci i droni FPV. Per contrastare queste interferenze, le aziende ucraine sviluppano funzioni che consentono ai droni di agganciare un bersaglio tramite telecamera e agire autonomamente.
L’uso di armi automatizzate solleva questioni etiche, con rischi di violazioni del diritto umanitario internazionale. Tuttavia, l’Ucraina utilizza già l’AI in operazioni con droni a lungo raggio, coordinando gruppi di circa 20 droni per attacchi in territorio russo, con l’AI che supporta i piloti nell’individuazione di bersagli e nella pianificazione delle rotte, sempre sotto supervisione umana.