Telegram è al centro di una crescente preoccupazione per l’uso di bot che, grazie all’intelligenza artificiale, possono “spogliare” donne nelle immagini, spesso senza il loro consenso. Questo fenomeno, emerso per la prima volta nel 2020, ha raggiunto proporzioni allarmanti, coinvolgendo milioni di utenti. Un’indagine condotta da Wired ha rivelato che esistono almeno 50 bot attivi su Telegram, capaci di generare contenuti espliciti con pochi clic. Alcuni di questi bot contano più di 400.000 utenti mensili, e l’ecosistema ad essi collegato si sta espandendo rapidamente.
Nonostante i tentativi delle autorità di arginare il fenomeno, Telegram si è dimostrata una piattaforma particolarmente fertile per questo tipo di abuso, grazie alla facilità con cui si possono creare e diffondere questi strumenti. L’uso di token a pagamento ha trasformato questa pratica in un business, attirando anche criminali informatici.
La gravità del fenomeno ha sollevato allarme tra gli esperti. Emma Pickering, di Refuge, sottolinea che la diffusione di queste immagini può avere effetti devastanti sulle vittime, alimentando traumi psicologici e isolamenti sociali. Nonostante alcune azioni di Telegram, come la rimozione di bot dopo segnalazioni, il problema persiste, evidenziando la necessità di una maggiore responsabilità da parte delle piattaforme tecnologiche.