Instagram è sempre più invaso da account di influencer generati dall’intelligenza artificiale che sfruttano immagini e video rubati a modelle e creator reali. Questo fenomeno, emerso grazie a un’indagine di 404 Media, evidenzia come l’uso delle tecnologie AI abbia creato un mercato parallelo, alimentato da agenzie e corsi che insegnano a monetizzare contenuti generati artificialmente.
Un’analisi di Wired US su oltre mille account rivela l’ampia diffusione di tecnologie come il face-swapping e i deepfake. Circa 10% di questi account utilizza video rubati e modificati, mentre altri generano immagini completamente nuove. Nonostante la piattaforma garantisca il rispetto delle linee guida, il monitoraggio risulta inefficace, con molti contenuti segnalati che continuano a circolare.
Creator come Elaina St James denunciano un calo drastico di visibilità e guadagni a causa della competizione con account fasulli. Secondo Alexios Mantzarlis, esperto di sicurezza digitale, questo scenario prefigura un futuro in cui i contenuti generati dall’AI rischiano di eclissare quelli umani, alterando la percezione di autenticità sui social.
Parallelamente, il business delle influencer AI è supportato da manuali e strumenti accessibili a chiunque. Agenzie come Digital Divas promuovono strategie per attrarre follower e vendere contenuti attraverso piattaforme come OnlyFans o Fanvue. Tuttavia, il fenomeno solleva interrogativi etici, soprattutto considerando che molti account sono gestiti da uomini che sfruttano immagini femminili per profitto.
Mentre la tecnologia avanza, rimane irrisolto il problema della regolamentazione. La sfida per piattaforme come Instagram sarà bilanciare innovazione e protezione dei diritti dei creator, evitando che la realtà virtuale travolga quella umana.