Connor Hayes, dirigente di Meta, ha dichiarato al Financial Times che la società lancerà profili di personaggi AI su Instagram e Facebook. Questi profili, secondo Hayes, “esistono sulle nostre piattaforme, più o meno nello stesso modo in cui lo fanno gli account… avranno biografie e immagini del profilo e saranno in grado di generare e condividere contenuti basati sull’intelligenza artificiale sulla piattaforma”.
La notizia ha sollevato molte polemiche e preoccupazioni. I profili AI di Meta, che potrebbero avvicinarsi al terribile spam che domina già su Facebook, sono stati paragonati a bot inumani destinati a inquinare ulteriormente le piattaforme social. Dopo l’annuncio di Hayes, sono emerse segnalazioni su profili AI controllati da Meta che erano già presenti da oltre un anno su Instagram e Facebook. La maggior parte di questi profili ha cessato di pubblicare nuovi contenuti circa dieci mesi fa, dopo che sono stati ignorati quasi universalmente dagli utenti.
In effetti, molti di questi profili AI creati da Meta sono stati completamente eliminati, e quelli rimasti non hanno pubblicato nuovi contenuti da aprile 2024. La funzionalità di chat, tuttavia, continua a funzionare.
Questa situazione ha generato una forte avversione da parte del pubblico verso l’idea dei bot AI sui social media. Molti utenti hanno iniziato a cercare i profili AI esistenti di Meta, rendendosi conto di quanto fossero inefficaci. Nella sua dichiarazione, Hayes ha menzionato che Meta prevede di rilasciare strumenti che consentano agli utenti di creare questi personaggi e profili AI, che vivranno accanto ai profili normali.
Mentre Meta continua a esplorare le potenzialità dell’AI, la reazione del pubblico suggerisce una notevole resistenza verso l’integrazione di bot AI sulle piattaforme social. La strada per un’adozione diffusa sembra ancora lunga e tortuosa.