Jerry Kaplan, informatico e imprenditore statunitense, è uno dei pionieri della tecnologia, con un’illustre carriera che abbraccia oltre quattro decenni. Autore di “Generative A.I.” (Luiss University Press, 2024), Kaplan ha recentemente condiviso le sue riflessioni sull’intelligenza artificiale generativa durante il Wired Next Fest in Italia. A 72 anni, continua a influenzare il dibattito tecnologico, avendo anticipato le trasformazioni legate all’IA già dal suo primo libro, “Le persone non servono” (2016).
Kaplan sottolinea come l’IA generativa rappresenti un significativo progresso rispetto alle precedenti tecnologie di machine learning. “Questa tecnologia non si limita a classificare dati, ma prevede le sequenze future, aprendo la strada a una nuova era di automazione,” spiega. Si mostra ottimista riguardo al potenziale dell’IA di migliorare le vite quotidiane, rendendo accessibili competenze precedentemente riservate a pochi.
Tuttavia, il professor Kaplan mette in guardia sui rischi associati a questa evoluzione. “Non dobbiamo preoccuparci solo di ciò che l’IA farà a noi, ma piuttosto di ciò che farà per noi,” afferma, evidenziando la necessità di una gestione oculata dei pericoli legati all’implementazione dell’IA. In questo contesto, i lavori non verranno necessariamente sostituiti, ma si trasformeranno, dando vita a nuove opportunità professionali.
Infine, Kaplan osserva che il panorama tecnologico non è dominato da pochi leader, ma da una miriade di innovatori. Questa democratizzazione dell’innovazione potrebbe rendere l’IA generativa un catalizzatore di progresso e creatività, a condizione che il settore rimanga attento alle sfide che la tecnologia comporta.