Kaspersky Digital Footprint Intelligence ha recentemente condotto uno studio approfondito sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale, in particolare di ChatGPT, nel dark web. La ricerca ha rivelato un preoccupante aumento delle attività illegali legate a chatbot e modelli linguistici, coinvolgendo attivamente oltre 3000 post.
Nel corso del 2023, il servizio di intelligence ha già identificato una considerevole quantità di conversazioni nel sottobosco digitale, tutte incentrate sull’uso improprio di ChatGPT per fini illeciti. Gli attori delle minacce hanno sviluppato schemi che variano dalla creazione di versioni malevole di chatbot al jailbreak delle versioni originali, alimentando ulteriormente le preoccupazioni sulla sicurezza digitale.
Alisa Kulishenko, Digital Footprint Analyst di Kaspersky, ha sottolineato che gli argomenti spaziano dalla creazione di malware al furto e all’elaborazione di dati utente, evidenziando la crescente popolarità di strumenti di intelligenza artificiale nel contesto criminale. La ricerca ha anche evidenziato la commercializzazione di modelli linguistici alternativi come XXXGPT e FraudGPT, con funzionalità aggiuntive e senza le restrizioni della versione originale.
Un particolare focus è stato posto sulla vendita di account ChatGPT rubati, rappresentando un ulteriore rischio per utenti e aziende. Oltre 3000 post su dark web e canali shadow di Telegram pubblicizzano la vendita di account ChatGPT rubati o offrono servizi di registrazione automatica per la creazione massiva di account.
Nonostante la crescente minaccia, Alisa Kulishenko ha sottolineato che l’intelligenza artificiale generativa e i chatbot potrebbero non rivoluzionare il panorama degli attacchi nel 2024. Tuttavia, la necessità di rimanere informati sulle attività degli aggressori è fondamentale per garantire una solida sicurezza informatica aziendale.
Per approfondire la ricerca, è possibile consultare il sito ufficiale di Kaspersky Digital Footprint Intelligence.
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Nuovo studio di Kaspersky: sperimentazione dell’intelligenza artificiale nel dark web