La pressione per lanciare funzionalità in tempi record è diventata una caratteristica centrale del settore AI, come segnalano diversi ingegneri di Amazon, Microsoft e Google. L’obiettivo, riportano, è spesso dimostrare di essere all’avanguardia per non deludere gli investitori, piuttosto che affrontare necessità concrete degli utenti. Talvolta, i progetti vengono avviati con urgenza solo per essere poi abbandonati, lasciando i lavoratori esausti e privi di un chiaro scopo. Molti dichiarano di essere costretti a lunghe ore di straordinari, privi di test approfonditi e di una strategia a lungo termine. Il burnout, di conseguenza, appare una minaccia sempre più tangibile.
In questo contesto, la competitività tra i giganti del calibro di Apple e Meta si alimenta di annunci e conferenze dedicate all’AI, con cadenza sempre più ravvicinata. Il lancio di prodotti incompiuti o sperimentali serve spesso a mostrare risultati immediati, ma rischia di compromettere la qualità e la sicurezza delle soluzioni. La mancanza di un adeguato periodo di formazione per i dipendenti appena trasferiti ai team d’intelligenza artificiale accentua i problemi, poiché non di rado chi lavora alla tecnologia ignora l’impatto su sorveglianza, clima e altri potenziali rischi globali. Questo clima di incertezza alimenta ulteriore stress.
Gli addetti ai lavori segnalano che molte implementazioni di AI risultano poco più che esercizi di stile, sviluppate per dimostrare il potenziale dei nuovi modelli linguistici. Le scadenze serrate imposte dal management rassicurano investitori e mercati, mentre etica, sostenibilità e implicazioni sociali restano spesso in secondo piano. Alcuni lavoratori dichiarano di aver iniziato a cercare impieghi altrove o a lasciare i reparti di intelligenza artificiale, scoraggiati da un ritmo insostenibile. Mentre i colossi del tech investono miliardi in questa “corsa all’oro”, gli osservatori si chiedono se la velocità possa davvero andare di pari passo con la responsabilità, soprattutto di fronte a sfide globali sempre più complesse.