L’uso sempre più diffuso degli assistenti di codifica basati sull’IA sta portando a una crescita esponenziale del debito tecnico, secondo l’ultimo rapporto di GitClear. L’analisi di oltre 211 milioni di righe di codice dal 2020 al 2024 evidenzia una preoccupante tendenza: la qualità del software sta calando mentre la duplicazione del codice aumenta vertiginosamente.
La ricerca mostra che nel 2024 la frequenza di blocchi di codice duplicati è aumentata di otto volte rispetto a due anni fa. Questo dato segnala un declino del principio di riutilizzo del codice, pilastro delle migliori pratiche di sviluppo. Secondo Bill Harding, CEO di GitClear, il minor numero di righe di codice “spostate” suggerisce una ridotta propensione alla rifattorizzazione, con il rischio di creare sistemi più ridondanti e meno efficienti.
L’IA accelera la generazione di codice, ma non senza conseguenze. Secondo il report “State of Software Delivery 2025”, la maggior parte degli sviluppatori impiega più tempo a correggere errori e vulnerabilità nei codici generati dalle AI rispetto a scrivere codice ex novo. Anche il rapporto DORA 2024 di Google conferma un compromesso tra efficienza e qualità: un aumento del 25% nell’uso dell’IA migliora la revisione del codice ma riduce la stabilità della distribuzione del 7,2%.
Oltre agli impatti tecnici, l’abbondanza di codice generato automaticamente incide sui costi operativi. L’archiviazione del codice ridondante incrementa le spese di cloud computing, mentre la gestione dei bug diventa più onerosa. Studi accademici dimostrano che i cloni di codice aumentano il tasso di difetti, rendendo la manutenzione più complessa e costosa.
Gli esperti avvertono: se il trend attuale prosegue, la programmazione basata sull’IA potrebbe trasformarsi in un peso più che in un’opportunità. La sfida per il futuro sarà bilanciare l’efficienza offerta dall’IA con una gestione sostenibile del codice.