Con l’avvicinarsi del Natale, Coca-Cola rinnova la sua tradizione di pubblicità a tema, ma quest’anno con un’innovazione che ha generato un acceso dibattito: uno degli spot è stato creato con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. L’iniziativa, pensata per celebrare il celebre spot del 1995, non ha però riscosso il consenso unanime del pubblico.
Sui social, gli utenti hanno espresso commenti pungenti, accusando lo spot di essere “senz’anima” e privo della magia che da sempre caratterizza le pubblicità natalizie del brand. Artisti come Alex Hirsch hanno lanciato critiche dirette, ironizzando sul rapporto tra la creatività umana e l’automazione tecnologica.
La replica dell’azienda non si è fatta attendere. Pratik Thakar, vicepresidente del settore creativo, ha spiegato che l’uso dell’AI è stato motivato dalla necessità di produrre contenuti in tempi record, senza sacrificare qualità. Jason Zada, coinvolto nella realizzazione dello spot, ha sottolineato che dietro al progetto c’è comunque un importante lavoro umano, necessario per coordinare tecnologia e creatività.
Tuttavia, le polemiche non si placano. Se da un lato l’AI consente rapidità e versatilità, dall’altro molti ritengono che la componente umana resti essenziale per evocare emozioni autentiche. Il pubblico si chiede se questa svolta tecnologica non rischi di snaturare l’identità stessa delle campagne di Coca-Cola, che per decenni hanno puntato su calore e nostalgia.
A un mese dal Natale, la discussione resta aperta: tra chi celebra l’efficienza dell’AI e chi ne critica la freddezza, una cosa è certa. Le pubblicità di Coca-Cola, tradizionali o futuristiche, continuano a far parlare di sé.