L’uso dei motori di ricerca per ottenere informazioni sui farmaci è ormai una pratica comune tra i pazienti. Con l’avvento dei chatbot basati sull’intelligenza artificiale (AI), come Bing copilot, questo processo sta subendo un’evoluzione significativa. Tuttavia, uno studio recente solleva dubbi sulla qualità e sicurezza delle informazioni fornite da questi assistenti virtuali.
Lo studio, condotto da Wahram Andrikyan e colleghi, ha analizzato le risposte di Bing copilot a domande comuni su 50 dei farmaci più prescritti negli Stati Uniti. Le domande riguardavano indicazioni, meccanismi d’azione, istruzioni d’uso, reazioni avverse e controindicazioni. I risultati rivelano che, sebbene le risposte fornite dai chatbot siano generalmente complete e accurate, presentano una leggibilità complessa che potrebbe limitarne la comprensione da parte dei pazienti.
La valutazione ha rilevato che il 66% delle risposte valutate dagli esperti poteva risultare potenzialmente dannoso se seguite dai pazienti. Di queste, il 42% potrebbe causare danni da lievi a moderati, mentre il 22% potrebbe portare a danni gravi o addirittura mortali. Questo solleva preoccupazioni significative sulla sicurezza del ricorso a questi strumenti per ottenere informazioni sanitarie critiche.
Nonostante la potenziale utilità dei chatbot AI, lo studio mette in guardia pazienti e professionisti sanitari sull’affidabilità delle informazioni fornite. La complessità e le imprecisioni nelle risposte indicano che è necessario un maggiore controllo prima di consigliare tali strumenti.
Finché non si trovano soluzioni più precise e affidabili, si raccomanda cautela nell’utilizzo dei chatbot AI per la consultazione di informazioni sui farmaci.