Il recente divieto imposto a ChatGPT in Italia ha scatenato una serie di conseguenze inattese, influenzando la produttività dei professionisti del settore tecnologico. Secondo uno studio condotto su oltre 8.000 utenti professionali di GitHub in Italia e in altri Paesi europei, l’impatto immediato della censura è stato evidente. Nei primi due giorni lavorativi dopo l’annuncio del divieto, la produzione oraria di codice da parte degli sviluppatori italiani è diminuita di circa il 50%.
Lo studio ha adottato un approccio di differenza nelle differenze, combinando dati ad alta frequenza con l’annuncio improvviso del blocco. I risultati mostrano che, sebbene la produttività abbia subito un calo iniziale, si è ripresa nei giorni successivi. Tuttavia, questo breve periodo di adattamento ha avuto conseguenze tangibili sul lavoro degli sviluppatori.
Un’ulteriore analisi, basata su dati quotidiani delle ricerche su Google e sull’uso di strumenti di bypass come Tor, ha rivelato che il divieto ha spinto molti utenti a cercare modi per aggirare le restrizioni. L’aumento dell’uso di questi strumenti sottolinea l’agilità degli utenti nel fronteggiare la censura, ma dimostra anche come tali strategie generino interruzioni a breve termine, ostacolando la produttività.
L’episodio evidenzia le difficoltà legate alla censura tecnologica. Nonostante l’immediata capacità di adattamento degli utenti, il blocco ha causato disagi significativi, suggerendo che le restrizioni digitali possono avere conseguenze economiche rilevanti, anche quando superate in tempi relativamente brevi.