Google adotta un approccio prudente con Bard, il suo nuovo prodotto di intelligenza artificiale. L’analisi di Vincenzo Cosenza, marketing consultant, rivela che Bard è stato addestrato su un corpus di fonti più ampio rispetto a Open AI, ma presenta molte limitazioni e produce risposte impersonali e poco creative. Il suo obiettivo è ridurre al minimo la cosiddetta allucinazione, soprattutto su tematiche difficili. Google ha messo in lista d’attesa gli utenti per la versione demo di Bard, richiedendo anche l’uso di una VPN in Italia. Inoltre, il prodotto ha un collegamento al motore di ricerca di Google, se la risposta dell’AI non è soddisfacente. Ciò dimostra che Google non intende sostituire il motore di ricerca tradizionale con l’AI, ma vuole dimostrare che può essere utilizzata in maniera generativa. Tuttavia, l’elemento di creatività è molto più indietro di ChatGPT e il sistema di scrittura è più meccanico. Google ha adottato un approccio cauto a causa del rischio di contraccolpi che potrebbero amplificarsi dai media, come nel caso dell’interrogazione di Bard che ha dato una risposta sbagliata, costando a Google e alle sue azioni a Wall Street.
____________
“«Google ci sta andando davvero cauto con Bard»“